Gli ETF ESG hanno ottenuto grandi successi durante la pandemia da Covid-19
La rapida diffusione del coronavirus non ha fatto perdere l’appetito agli investitori di ETF ambientali, sociali e di governance (ESG). Mentre i mercati hanno subito il peggior trimestre per flussi e performance dalla crisi finanziaria globale nel 2008, gli investitori hanno continuato ad accumulare ETF, segno che gli investimenti sostenibili sono attivi più che mai.
Gli ETF quotati in Europa hanno subito a marzo i peggiori deflussi mensili con 22 miliardi di euro prelevati da prodotti, 13,7 miliardi in più rispetto al record precedente stabilito nell’agosto 2019. Ciononostante, gli ETF con un’inclinazione ESG hanno registrato afflussi di 730 milioni di euro nello stesso mese portando i flussi netti totali a 7 miliardi di euro nel primo trimestre.
Sebbene gli ETF ESG costituiscano appena 31 miliardi di euro dell’ecosistema ETF europeo da 781 miliardi, i flussi recenti rivelano che il settore è maturo per una rapida crescita. Un recente sondaggio ha rilevato che il 54% degli investitori globali ha esposto un piano per aumentare le proprie allocazioni negli ETF ESG per il solo 2020.
Insieme ai forti afflussi, gli ETF ESG hanno anche sovraperformato il mercato. L’indice MSCI World ESG Leaders ha restituito il -19,6% nel primo trimestre contro il -20,9% del MSCI World. Inoltre, l’80% degli ETF ESG globali quotati in Europa ha sovraperformato il MSCI World.
Gli ETF ESG hanno in genere una ponderazione più elevata per il settore tecnologico, mentre sottopesano il settore energetico, martellato a causa del crollo dei prezzi del petrolio. Quando si studia l’indice MSCI World ESG Leaders, ad esempio, ha una ponderazione del 19,9% sull’IT (Information Technology) e una ponderazione sull’energia del 2,8%, mentre MSCI World ha rispettivamente una ponderazione del 19,1% e del 3,4% su IT ed energia.
Anche se gli ETF ESG hanno sovraperformato da inizio anno, una piccola parte di questo può essere attribuita al comportamento delle società, a meno che non si stia penalizzando una società energetica con l’obiettivo di operare nel settore energetico.
Dal punto di vista fattoriale, le società ETF ESG tendono a ottenere un punteggio elevato dal punto di vista della qualità e della bassa volatilità, evitando al contempo attività più orientate al valore. Nel corso dell’ultimo mese, le società a bassa volatilità hanno sovraperformato l’indice MSCI World Minimum Vol, il quale ha restituito -9,8% contro -13,2% per l’MSCI World e -16,7% per l’indice MSCI World Value.
Alcuni esperti di mercato hanno suggerito che le società con punteggi ESG più elevati abbiano prodotto ottime prestazioni durante la recessione. La cosa interessante è che sembra esserci anche un effetto di attribuzione di azioni individuali per le aziende con politiche e procedure più solide anche attorno agli ESG.
Molti affermano, con un certo grado di fiducia, che gli ETF ESG hanno subito due test: la correzione nel quarto trimestre del 2018 e la pandemia del coronavirus, entrambi brillantemente superati.