Mutuo: meglio il tasso fisso o il tasso variabile?
Quando l’idea iniziale di acquistare una nuova casa diventa qualcosa di più concreto, bisogna sempre mettere in conto che si tratta di un acquisto impegnativo. Se non si hanno soldi liquidi per farlo, bisogna richiedere un mutuo. Un prestito del genere, oltre ad essere un impegno a lungo termine, è sovraccaricato dagli interessi. Ma quale scegliere al momento della stipula: il tasso di interesse fisso o quello variabile?
Vediamo di dare delle indicazioni utili. Innanzitutto, parliamo di quelle che sono le differenze tra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile.
Nel primo caso, il tasso di interesse e il relativo pagamento effettuato mensilmente (o con diversa cadenza) rimarranno costanti per tutta la durata del mutuo. Ciò significa che si saprà esattamente in che misura il capitale (l’importo preso in prestito) e gli interessi (l’importo aggiuntivo pagato sul mutuo) verranno rimborsati per tutto il periodo concordato con la banca.
Qual è l’inconveniente? Che non si presenterà mai la possibilità di poter usufruire di un tasso di interesse più basso nel momento in cui esso scende durante l’arco di vita del prestito. Il tasso di interesse fisso varia soltanto in base alla durata del mutuo: se, ad esempio, la durata del mutuo è di 10 anni, il tasso di interesse sarà quasi il doppio di quello che sarà utilizzato per un mutuo dalla durata di 3 anni.
Il mutuo a tasso variabile invece può variare con una certa frequenza durante il periodo di durata del mutuo. L’importo fisso resterà invariabile, mentre cambieranno gli importi degli interessi che gravano sul prestito. La maggior parte degli utenti tendono a preferire il tasso fisso in quanto garantisce la costanza necessaria per pianificare il rimborso. I tassi variabili sono imprevedibili, ma potrebbero funzionare se si ha la capacità di gestire rischio ed incertezza; potrebbero diminuire nel tempo, ma potrebbero anche aumentare.
La differenza tra tassi fissi e tassi variabili si è notevolmente ridotta negli ultimi anni, rendendo i mutui a tasso fisso più allettanti. I tassi di interesse sono arrivati ai minimi storici, e mentre le opinioni variano, pochi credono che non aumenteranno nel tempo.
E’ molto difficile calcolare con successo i tassi di interesse. Puntare sulla loro variabilità per risparmiare denaro a breve termine, sperando di bloccare una tariffa fissa “al momento giusto”, è davvero complicato.
E se i tassi di interesse salissero? Indipendentemente dalla strada che si intende intraprendere, è fondamentale valutare l’impatto che ha un tasso di interesse crescente sui costi del mutuo. Ad esempio, se i tassi di interesse aumentano del due per cento, potremmo permetterci il pagamento mensile? È importante pianificare l’imprevisto: iniziare creando un fondo di emergenza è la cosa migliore.